giovedì 1 dicembre 2011

Calendario dell'Avvento per bambini piccoli

Premessa: quest'anno questo blog dà un po' di matto.... anzi no, mi correggo è l'autrice del blog che dà di matto. Nel senso che sono sparita per mesi, per poi tornare e farne un uso prettamente da vetrina per poi adesso aver voglia di fare un post narrativo sul calendario dell'avvento.


Non metterò nessun tutorial su come fare un calendario dell'avvento, anche perchè- lo ammetto- non ne ho mai fatto uno... eh si, erano talmente belli quelli che si compravano al bazar di natale della Scuola Waldorf che non ho mai sentito la necessità di farne uno.

Poi quest'anno c'è stata una mezza rivoluzione, nel senso che mia figlia già più di un mese fa ha deciso che il suo calendario doveva essere quello pieno di cioccolatini, per fortuna eco e solidale, e stamattina ha aperto orgogliosissima la sua prima finestrella e mamma Soma ha deciso di regalarsi un "calendario" tutto speciale: una confezione di 24 tisane - Le tisane dell'Avvento appunto- una per ogni giorno fino ad arrivare a Natale... una coccola tutta per me!

Questo post nasce invece dalla voglia di condivisione del nostro calendario d'Avvento che stiamo facendo nel posto dove lavoro quest'anno.

2° premessa: quest'anno mi hanno offerto un lavoro in un asilo nido familiare. e fin'ora credo di star facendo uno dei più bei lavori del mondo. 6-7 bambini, dai 1 ai 3 anni per 3 giorni la settimana in un bellissimo ambiente familiare.

Poi, se avrò voglia, tempo e lo slancio giusto, magari racconterò anche qualcosina in più di questa meravigliosa esperienza.

Adesso mi premeva raccontare com'è il nostro calendario dell'Avvento.

I bambini fino ai 3 anni hanno ancora poco chiaro il senso del tempo che scorre, sono molto focalizzati sul presente e presentargli un calendario numerato ci sembrava che avesse veramente poco senso. Allora abbiamo costruito una casetta- per la precisione la persona con cui lavoro ha costruito una casetta- con materiali riciclati decorandola con addobbi natalizi.

La casetta ha una porticina dove tutte le sere passa un angiolino e lascia un dono dentro un sacchettino rosso. Il dono il più delle volte consiste in uvetta, mandarini, noci, mandorle... cose semplici amate dai bambini.

In questo modo abbiamo evitato la sequenzialità dei numeri, dando ugualmente la possibilità a bambini più piccoli di apprezzare e scoprire la magia dell'attesa del natale. Ad un bimbo piccolo non importa che data è oggi, ma capisce sicuramente che siamo in un momento speciale e non vede l'ora che arrivi il suo turno per aprire la porticina dell'angiolino.

Ovviamente unito alla casina dell'Avvento abbiamo fatto anche una bellissima spirale con 4 candele che abbiamo cominciato ad accendere ( una dopo l'altra fino ad accenderle tutte l'ultima settimana) già da lunedì scorso.

Ho sentito il desiderio di raccontare della casina perchè nel girellare su internet mi sono imbattuta in un paio di tutorial su come creare fantasmagorici calendari d'Avvento e poi di leggere alcuni commenti di mamme che dicevano di avere bambini troppo piccoli per impegnarsi in cotante imprese titaniche. Mi faceva perciò piacere dire che si può trasmettere lo spirito di questo momento un po' speciale anche a bambini piccoli e anche con piccole cose semlici: basta una casetta, un sacchettino e un angioletto porta doni.

Buon Avvento!

giovedì 24 novembre 2011

Presepando






Sono una tipa che va per fittonate.



Quest'estate ho avuto la fittonata dei tatuaggi all'henne, è stato un amore immediato, un colpo di fulmine che mi ha travolto completamente. Credevo che fare tatuaggi all'henne fosse una cosa difficilissima, poi ho visto un'amica farli e ho scoperto che era veramente facile o perlomeno a me veniva molto facile. Così, dopo essermi procurata tutto il materiale necessario, ho cominciato a tatuare tutti gli amici che mi capitavano sotto mano...



Anzi colgo l'occasione per ringraziarli tutti per essersi resi disponibili a farmi da cavie. Poi l'estate è finita e la fittonata tatuaggi è andata via via scemando...



Adesso ne ho una nuova, adatta alla stagione : il presepe con la lana cardata, tecnica needle felting.



Anche lì, non ho mai avuto un buon feeling con la lana cardata e l'ago per infeltrire ( figuriamoci con il feltro tecnica acqua e sapone), per me la lana era giusto per imbottire le bambole e al massimo per fare uccellini e farfalline.



Adesso invece ho scoperto che mi piace e non solo che vengono anche fuori delle cose carine...



Queste sono solo 2 delle produzioni in corso.



E adesso spazio pubblicità:



per chi volesse approfittare di questa fittonata natalizia può trovare i presepi sul mio negozietto etsy, oppure contattarmi privatamente per ordinare il proprio presepe personale!



lunedì 31 ottobre 2011

Gost...



Aiuto... Un fantasmino si aggira per casa!!!
Buon Halloween a tutti!!!

giovedì 13 ottobre 2011

Giulia

























Giulia è la nostra vicina di casa. Ha 11 anni e frequenta le medie. E' cresciuta a pane, barbie e televisione.Ormai è definibile una ragazzina che si trucca e si veste un po' attillata quando esce con le amiche. Eppure quando Vera la va a chiamare se non deve fare i compiti, viene sempre volentieri a giocare a casa nostra, dove ha trovato 1 barbie ( ahimè ce l'abbiamo anche noi! :( ) e uno stuolo di bambole...

Così qualche tempo fa la mamma di Giulia è venuta a chiedermi di fare una bambola per sua figlia.

...Ci ho messo circa 6 mesi ( con grandi interruzioni nel mezzo) , m a il risultato è piaciuto a tutti!

Giulia in primis.




domenica 11 settembre 2011

Scene d'Estate






































L'estate è senza dubbio la mia stagione preferita. Adoro il mare, il caldo torrido e la sabbia bollente.

Quella appena passata è stata proprio una bella estate.


ps. il camperino non è mio ma mi piacerebbe tanto averlo....













giovedì 8 settembre 2011

Pensieri sparsi di una sera di fine estate



Devo ammetterlo, ho latitato un bel pò da questo spazio... e come ogni anno dopo il lungo periodo di latitanza mi domando se ho voglia veramente di continuare a scrivere o no. La risposta è che in realtà non lo so, non lo so nemmeno io perchè ho aperto questo spazio, perchè ci scrivo e quale "impostazione" gli voglio dare.

La verità è che a volte mi piace scrivere di quello che mi succede, mostrare le cose che faccio e far vedere quanto sono "brava"; altre volte invece mi sento abbastanza stupida nel fare tutto ciò, mi dico che a dei perfetti estranei quali sono i navigatori che passano di qua non gliene può fregare niente di quello che scrivo io, non mi piacciono le foto, non mi piacciono le cose che faccio etc.... insomma vado proprio down.

Ammiro quei blogger che riescono a fare gran sfoggio di sè e della propria vita, quelli che riescono a fare un post anche sulle foglie che cadono in autunno, sulle pulci del proprio cane o su quanto sono belli e bravi i loro figli.... Vorrei riuscirci anch'io. Oppure vorrei essere sagace e saper scrivere ironicamente su quello che mi capita nella vita...

E' che poi mi blocco e mi domando se veramente voglio condividere tutto questo con tutti e con nessuno. Ancora adesso non so se questo post rimarrà nei meandri dell'archivio di blogger tra i "non pubblicati" o avrò il coraggio di condividerlo.

Sono stata ad una festa di bambini oggi pomeriggio e le chiacchiere con i vari genitori mi hanno lasciato un po' l'amaro in bocca...

Credo che essere un genitore sia uno dei compiti più belli e allo stesso tempo più difficili che la vita ti possa mettere davanti. Cerchi sempre di fare il meglio per farli stare bene/vederli felici/dargli cose migliori di quelle che hai avuto tu e poi quando tutto s'incastra ti domandi: "ma starò veramente facendo qualcosa di sano per mia figlia, o sto facendo solo un gran casino?"


Va beh, è una serata un po' così... domani andrà meglio...

sabato 2 luglio 2011

Meglio tardi che mai

Lo so, sono in super ritardo... questa volta proprio tanto. Ma giugno è passato così, tra fine scuola, ordini da consegnare, un paio di giorni al mare e ...si un po' di dieta...giusto per perdere quei 3 kg invernali che proprio riempivano le lonze della pancia.
Gli ultimi giorni di giugno poi li ho passati in uno stato di semi-torpore che mi faceva dormire quasi 15 ore al giorno, forse una sorta di rilassamento da vacanze.
E il proposito della torta al mese è proprio scivolato in secondo piano, anzi forse terzo o quarto.
oggi finalmente esco dal torpore vacanziero ( complice il tempo che da 33° è tortato a farne almeno 10 in meno) e in un lampo mi ricordo del progetto e... che fare? Subito una torta!
Ma con la dispensa deserta è un po' difficile fare qualcosa...a meno che...
A men che questo qualcosa sia provo la torta più facile che ci sia e quella proprio basic, la torta che s'impara al primissimo livello di corso di cucina macrobiotica e che rimane però un'intramontabile sicurezza.
Si fa nel giro di mezz'ora. E può essere una colaziona alternativa.


Torta di Riso
alla Cannella

2 tazze di riso bianco o semi-integrale
4 tazze d'acqua
una scorsa di limone
una manciata di uvetta e/o pinoli
1/2 cucchiaino di cannella
3 cucchiai di malto di riso


Premessa: io stamani ero sprovvista di uvetta e pinoli, perciò la torta è stata ancora più basic.

Procedimento: cuocere il riso in pentola a pressione con la scorsa di limone, grattugiata o a buccia, l'uvetta e i pinoli se li avete, fino a totale assorbimento dell'acqua.
Una volta cotto il riso aggiungere il malto e la cannella e porre tutto in una teglia. Informare a 180° per 10 minuti e terminare con 5 minuti sotto il grill.
Lasciare raffreddare e guarnire con mandorle tritate o nocciole tritate.

Diciamo che se amate i dolci dolci, questo non fa proprio per voi, se invece vi piaccioni i dolci estremamente leggeri direi che è proprio quello la torta giusta!

venerdì 1 luglio 2011

Tagliatelle Homemade-Handmade

Metti una sera d'estate in cui viene tanta di quella pioggia che sembra di stare in autunno, il cestino delle uova pieno di tutta la produzione di Caterina ( la gallina), un po' di farina e qualche zucchina dell'orto...




ne esce fuori un bel modo di passare il tempo e una cenetta deliziosa!
Buon Luglio

martedì 28 giugno 2011

Custom Order #3

Una bella fattoria.... fatta su "misura".


Galline ciacolone



Paperine e Paperotte



Maiale e Maialino



Cavallo e Puledrino



Asino e Asinello



I gatti e le pecore erano un pò timidi...

A presto!

mercoledì 22 giugno 2011

Make it Fun

Ormai i Cuscinoni per l'Allattamento non sono più una novità...anzi direi che per primipare e non è diventato quasi un must avere uno di questi ciambelloni per sostenere il pupo durante uno dei più grandi piaceri, sia per mamma che bambino, dei primi anni di vita.
E sul web se ne trovano ormai a bizzeffe: grandi, piccoli, imbottiti di pula di farro o sintetici, lunghi, a ciambella.... insomma c'è solo l'imbarazzo della scelta.
Io sono una fervida sostenitrice di questi cuscinoni perchè non sono solo utili alle mamme che allattano, principale funzione del cuscino, ma diventano preziosi anche in molte altre occasioni: prima per sostenere il pancione della futura mamma, poi come spazio culla se si vuole far dormire il bebè nel lettone senza la paura di schiacciarlo, come delimitatore giochi quando riuscirà a stare seduto e infine come bel complemento d'arredo nell'angolo morbido della stanza del piccolo.
La mia produzione di cuscini in pula di farro è nata qualche anno fa proprio dal desiderio di divulgare l'utilizzo di questi bellissimi cuscinoni.
E adesso l'evoluzione. Dire che ne sono orgogliosa è poco ( e poi fa bene all'autostima autoapprezzare i propri lavori :P).
Un'idea che è nata così per caso chiacchierando con un'amica che cercava un regalo da fare ad un bambino appena nato e alla sua mamma.
E l'idea si è concretizzata in pochissimo tempo dando i risultati che vi mostro.
Li ho chiamati "Make it Fun", perchè è proprio il messaggio che voglio dare. Non solo un cuscinone per l'allattamento, ma un gioco per il bambino e un simpatico arredo per la cameretta.
Allattare per me è stata una delle esperienze più belle... e allora perchè non renderla anche divertente?


Permette perciò una presentazione ufficiale uno per uno:

La Coccinella


Il Serpentello


L'Uccellino



L'Ape


E adesso, piccolo spazio pubblicità: I Cuscinoni "Make it Fun", li trovate su ebay ad un prezzo veramente eccezionale! Check it out!
A presto

martedì 14 giugno 2011

Talking about me

Qualche tempo fa ricevevo questo premio...


e le condizioni per riceverlo erano quelle di parlare un po' di sè e ri-donarlo ad altri blogger.
Cominciamo dalla prima, qualcosa di me:

  • Soma non è il mio nome legale, è il nome che 10 anni fa ho preso in India presso l'ashram di un maestro indiano. All'inizio non mi piaceva molto, poi ho cominciato a farci amicizia e ad usarlo. Poi da quando ho conosciuto Steiner e l'euritmia mi è diventato sempre più caro. Adesso è una sorta di nome d'arte a cui sono affezionata (... e qui il maestro indiano direbbe che è giunto il momento di cambiarlo per evitare gli attaccamenti ;P).
  • Sono una pessima blogger... ma questo immagino sia abbastanza palese. Nonostante i buoni propositi creo un post una volta ogni mezzo secolo ( non immaginate da quanto tempo questo stava nella cartella bozze), non commento mai ai miei blog preferiti e ultimamente li vado a trovare anche piuttosto raramente. Ma non mollo e ogni tanto continuerete ad avere notizie di me e delle mie creazioni... basta avere taaaanta pazienza.
  • Ho appena preso un cagnolino. Si chiama "Batù".
  • In un paio di mesi entrerò nel magico mondo dei trenta e questo mi spaventa un bel pò... per certi versi mi sento ancora una ventenne.
  • Manco a dirlo l'estate è la mia stagione preferita!

Beh, adesso veniamo alla seconda parte del deal. Vorrei passare questo premio a tutti i miei lettori fissi e a quei pochi ma buoni lettori che passano di qui e poi magari ripassano perchè qualcosa gli è piaciuto.
Ecco, non fate i timidi, prendetevi il premio... ve lo dono con molta gioia.
E poi ovviamente verrò a vedere che cosa avete detto di voi ( giuro vengo!)


A presto

martedì 24 maggio 2011

Una torta al Mese: Torta di Maggio, Torta di Compleanno


La torta di Maggio non poteva che essere la Sua! La mia principessa che domenica ha compiuto 7 anni! Non riesco a capacitarmi come possa essere già passato così tanto tempo. Un settennio, un piccolo spicchio di vita. E ora comincia una nuova fase, completamente diversa.
Abbiamo festeggiato e mamma Soma si è cimentata nella preparazione di ben 4 torte diverse (tra cui le conosciute torta di carote - ormai un mio piatto forte- e l'intramontabile crostata macro)
Ma quella di questo mese è la torta del Compleanno.
Devo fare una piccola confessione, per questa torta non sono stata proprio alle regole che mi ero dettata all'inizio dell'avventura "una torta al mese"e ahimè lo confesso, ho usato zucchero di canna e 1 uovo della gallina Caterina.
La gallina Caterina è uno dei tanti regali ricevuti da Vera per il suo compleanno. Gliel'hanno consegnata con un bellissimo fiocco rosa intorno al collo e da quando è arrivata ci regala tutti i giorni un freschissimo uovo... come potevo non usarlo per la torta di compleanno?... era un'attrattiva troppo ghiotta.

e così questa la ricetta del pan di spagna:

180gr di farina
60 gr di amido di mais
100gr di burro vegetale
150gr di zucchero di canna
1 uovo
1/2 bustina di lievito cremortartaro
buccia di limone
latte di soya q.b.

Mi sono fatta prestare le fruste elettriche dalla vicina di casa e, memore degli insegnamenti della suocera ( che ha sempre cercato di insegnarmi a fare torte tradizionali- senza molto successo) ho montato a neve la chiara dell'uovo. Poi in un'altra ciotola ho montato il rosso con lo zucchero e via via ho aggiunto anche gli altri ingredienti, sempre mescolando con le fruste. Ho aggiunto un po' di latte di soya perchè il composto era troppo denso e infine con un cucchiaio molto delicatamente ho aggiunto la chiara dell'uovo.
Infine ho infornato e 180° per circa 40 minuti
Una volta raffreddata ho guarnito con panna di soya, fragole e numero di cioccolato. ( Incredibile quante cose si riescono a fare con la saccapoche! e poi è divertentissimo usarla!)

Ora, la torta era buonissima, tutti mi hann fatto complimenti... ma la lievitazione ancora stenta un po' nel senso che è rimasta una schiacciatina. Forse era troppo grande la teglia o forse il lievito era poco, fatto sta che di salire non ne ha voluto sapere.... ufff!!!!
Beh pazienza, l'importante è il risultato gradito al palato!

sabato 21 maggio 2011

Custom Order #2

E' stata una settimana piena di lavoro. Lavoro creativo. Tanti ordini, uno diverso dall'altro. Ordini nuovi, quasi mai fatti. Ma tutti hanno lasciato un segno e hanno segnato nuove strade da percorrere.
Vorrei mostrarne qualcuno...forse i più significativi...




Una giostrina-mobile per un neonato fatta interamente di lana cardata.
La popolano essere morbidi e leggeri come



gli uccellini



e le farfalle.

E poi un bel prato fiorito



sempre in lana cardata, questa volta con tecnica "needle felting". Tutti questi fiorellini sono nati per abbellire delle bomboniere di una comunione... ma la mia testolina sta già elaborando un prossimo uso...restate sintonizzati :P

Bello arrivare a fine settimana con soddisfazione.
E non è ancora finita perchè ho altri lavori commissionati in lavorazione e poi domani .... Si festeggia!!... ma questo è un altro post.
Buona notte.

mercoledì 4 maggio 2011

Frittelle di Fiori D'Acacia

Per rimanere in tema ricette dovevo assolutamente postare questa chicca...
In realtà è dallo scorso anno che avrei voluto parlarne, ma è una cosa così delicata e rara che poi svanì senza neanche darmi il tempo di fare una piccola foto.
Ma quest'anno non mi sono lasciata sfuggire l'occasione...
Sto parlando ovviamente dei meravigliosi fiori d'acacia. Compaiono solo poche settimane in maggio, basta un'acquazzone per farli sfiorire tutti, ma se riuscite a coglierli sapranno ricompensarvi.
Hanno un profumo che incanta e anche se l'idea della frittella non vi stuzzica, lasciatevi inebriare dalla loro fraganza.
Mentre per chi vuole provare anche a mangiarseli, il metodo è facilissimo.
Basta fare una pastella acqua e farina, non troppo liquida ma nemmeno troppo densa, e poi aggiungere fiori di acacia in quantità dopo averli privati del gambo che li raccoglie in grappoli.



Friggere poi il composto in un pentolino di olio bollente ( io di solito friggo a immersione).
Togliere dall'olio e lasciare scolare sopra una carta assorbente.
Gustare salati aggiungendo una spolverata di sale oppure dolci con del miele.



Delizia di inizio Maggio.

lunedì 2 maggio 2011

Una torta al Mese: Torta di Aprile... la Storia


Oggi con una connessione leggermente più stabile di un paio di giorni fa... vorrei spendere 2 minuti sulla torta di Aprile.
Insomma Aprile è stato un bel mese, intenso e pieno di lavoro, vita, famiglia, feste... un mese però che è passato in un lampo... ricordo Marzo per il suo essere interminabile, ma Aprile mii è proprio volato via.
L'unica cosa che ricordo è che non avevo nessunissima voglia di cucinare torte...
Si sa la primavera oltre a fiori profumati e uccellini cinguettanti porta con se anche la voglia di togliersi i maglioni di dosso e magari rinfilarsi quella magliettina un pò più aderente o quel pantalone attillato ( no, non sono una da pantalone attillato, ma da anni ho un paio di jeans che adoro in cui bastano 2 kg in più che non mi entrano più) che stazionava nell'armadio in attesa di una bella giornata. Ma poi scopri che durante l'inverno tutto il pane, la pizza, la focaccia e le torte fatte in casa hanno fatto lievitare anche panza e fianchi ( argh! e ancora la Pasqua non era nemmeno vicina!) e di tutto hai voglia tranne che di cucinare dolci!
Poi è arrivata Pasqua e soprattutto Pasquetta: festa tra amici e ognuno porta qualcosa.... :"e va beh, dai per questa volta magari faccio un dolce".
Alla ricerca di qualcosa di Pasquale un pò diverso e soprattutto in linea con i precetti autoimposti...inizialmente avevo pensato di cucinare la torta pasqualina, tipica torta ligure del periodo di pasqua, poi dopo aver letto un paio di ricette della suddetta torta mi sono ricreduta e ho continuato a cercare...
Ho scoperto questo meraviglioso sito/blog vegan che consiglio caldamente, vegani e non dove ci sono tantissima ricette super sfiziose e un pò diverse dal solito.
Dopo essermelo spulciato per bene e aver letto accuratamente diverse pagine e pagine di ricette dolciarie - i vegani non mangiano niente di derivazione animali, ma lo zucchero è concesso e volevo se ne mangiano in quantità - ero convinta che avrei cucinato questa ; poi la mattina della festa ci siamo accorti che la cioccolata mangiata a Pasqua da noi e da nostra figlia era veramente troppa e così abbiamo deciso un periodo di allontanamento forzato dall'ingrediente più buono del mondo.
Morale, spulcia che ti spulcia ho trovato su un altro sito, la ricetta della torta di carote e ... incredibile, ma vero, nonostante fosse la mattina di pasquetta, avevo tutti gli ingredienti... ed è uscita una signora torta!
Aveva la consistenza di una torta ( perchè le ultime risultavano un po' panose), l'apetto di una torta e il gusto di una vera torta E' piaciuta a tutti tanto che non ho fatto a tempo a fotografarla, le foto infatti che vedete sono della seconda che ho fatto, apposta per il blog!... alla faccia del kg di troppo!



Assolutamente da provare!!!

sabato 30 aprile 2011

Aprile: Torta di Carote

Sono le 23.55 di sabato 30 aprile... lotto con una connessione che stasera non ne vuole proprio sapere, ma non posso e non voglio mancare al mio appuntamento dolciario.
Per il momento, dati i vari problemi tecnici mi limiterò a postare solo gli ingredienti, domani arriverranno anche le foto e la storia della torta del mese...
intanto per la serie Una Torta al Mese.... Torta di Aprile:

Torta di Carote!!!!
Una vera delizia!

Ingredienti:
250gr di carote
250gr di farina
100gr di burro di soya
3 cucchiai di olio di semi
3 cucchiai di miele
1/2 bustina di lievito
una manciata di uvetta
mandorle tritate a piacere

Grattugiare le carote e mescolare insieme gli altri ingrdienti. Imburrare una teglia per dolci e infornare a 180° per 30-40 minuti.
Una volta cotta, lasciare raffreddare e spolverare con dello zucchero a velo.

domenica 17 aprile 2011

mercoledì 13 aprile 2011

Riflessioni


Credo di essere stata un po' troppo frettolosa... Frettolosa nel pubblicare la storia dei Grimm senza neanche una riga di spiegazione.
Anzi ho fatto di peggio, sulla mia pagina fb ( siete tutte/i invitati a diventare miei amici!!! :p) insieme al link ho scritto il seguente commento :
In questi giorni in asilo si racconta e si rappresenta questa fiaba.
Insomma per chi legge il commento e poi legge la storia immagina che io sia una quasi-maestra ( quasi perchè ancora non sono "di ruolo", tengo i bimbi al pomeriggio e mi sento ancora in fase di apprendista, apprendista che ogni giorno impara e sperimenta qualcosa di nuovo) terribile!!! Ma come racconti ai bambini e rappresenti addirittura una storia così crudele?!? povero topino, ma che fine indegna! e il gatto... veramente un prepotente!

Prima di tutto vorrei fare una premessa: vi racconto un po' del mio lavoro-tirocinio-apprendistato. Da settembre alla scuola waldorf, all'asilo, è stato istituito il prolugamento; si dà cioè la possibilità a quei genitori che lavorano tutto il giorno e non hanno a chi lasciare i figli il pomeriggio, di poter tenere i bambini a scuola fino a metà pomeriggio.
In questo arco di tempo di doposcuola, i bambini hanno bisogno di riposare o comunque di trovare uno spazio di quiete dopo tutta l'attività mattiniera. E' per questo motivo che da qualche mese a questa parte abbiamo deciso di fare un piccolo teatrino raccontando una storia con personaggi fatti a mano.
Fin'ora il compito del teatrino era affidato alla persona che lavora insieme a me. Lei raccontava la storia e muoveva i personaggi; io rimanevo invece seduta con i bimbi a godermi la storia.
Ma questa settimana abbiamo deciso di invertire i ruoli.
Così mi sono messa alla ricerca di una storia. - Fine della premessa-

Devo dire che appena ho letto la storia del gatto e del topo, sono rimasta un po' perplessa anch'io e mi sono fatta una serie di domande super moralistiche. Mi piaceva il fatto che dovevo creare solo due personaggi, più un pò di lana in un pentolino per lo strutto, ma mi lasciava molto ma molto perplessa il finale della storia.
Così ne ho parlato con la mia "collega" (mi suona buffo chiamarla così), una persona veramente in gamba con un sacco di esperienza con bambini piccoli e non, in contesti steineriani e non.
Le ho raccontato la storia e lei l'ha trovata subito adatta e mi ha semplicemente detto:"non è necessario che le storie finiscano bene".
Ho cercato perciò di lasciare da parte le mie idee super morali e in questi giorni ho cominciato a raccontare la storia ai bambini.

E il risultato è mirabile.
I bambini sono fantastici ( si lo sapevo di già, ma ogni volta scoprirlo di nuovo mi dà gioia) e per fortuna non hanno ancora la nostra visione corrotta e morale.
Loro si divertono tantissimo ad ascoltare questa fiaba. Rimangono sulle spine tutte le volte che il gatto deve uscire per andare a battezzare il nuovo nipotin; ridono a crepapelle quando invece dice il nome dei nuovi battezzati "pellepappata", "mezzopappato", "tuttopappato";si arrabbiano invece con il gatto quando và a leccarsi tutto lo strutto del pentolino e gli dicono di non farlo ( si, lo dicono proprio al gatto) altrimenti diventa ciccione.
E poi alla fine il gatto si mangia il topo. Si, perchè da che mondo è mondo i gatti si mangiano i topi. E per loro è la cosa mi normale del mondo.
Ma i bambini non si identificano nel gatto, riconoscono che il gatto è veramente un furbone approfittatore e delle bugie raccontate al topo: prima gli mangia tutto lo strutto e poi va a finire che si pappa pure il topo, perchè i gatti si mangiano i topi per natura... il contrario sarebbe molto più strano.

Siamo noi adulti che mettiamo un sacco di giudizi e critica sulle fiabe. E criticando o giudicando ci soffermiamo solo ad un livello superficiale, quando invece ogni fiaba ha un suo livello simbolico-spirituale che va al di là del suo aspetto "esteriore".
Tante volte ho letto blog di mamme in cui si dichiarava la non passione per le fiabe dei fratelli grimm perchè magari le figure femminili fanno lavori umili oppure perchè hanno perso i genitori o ancora perchè c'è una qualche figura archetipica che cozza un po' con la nostra morale moderna di buonismo.
Ma appunto sono archetipi. Hanno cioè una valenza simbolico spirituale che lavora dentro di noi, e a maggior ragione dentro i bambini, a livello animico di cui noi razionalmente non ci rendiamo conto. Ed è invece la parte più importante.
Ci sono addiritture fiabe curative, si portano cioè determinate fiabe a determinati bambini in modo che gli elementi della fiaba vadano a lavorare sulle forze animiche del bimbo che ne ha bisogno.

A questo punto mi sento in dovere di fare un grande ringraziamento ad Anna, la quale con il suo commento mi ha permesso di chiarire e chiarirmi le idee e speculare con un po' di riflessioni pseudo-antroposofiche.
Grazie!


foto tratta dal sito bordighera.net

Gatto e Topo in Società

Un gatto
aveva fatto conoscenza con un topo



e gli aveva tanto vantato il grande amore e l’amicizia che gli portava, che alla fine il topo acconsentì ad abitare con lui; avrebbero governato insieme la casa.



“Ma per l’inverno dobbiamo provvedere, altrimenti patiremo al fame,” disse il gatto, “e tu, topolino, non puoi arrischiarti dappertutto sennò finirai col cadermi in trappola!” Il buon consiglio fu seguito e comprarono un pentolino di strutto. Ma non sapevano dove metterlo; finalmente, pensa e ripensa, il gatto disse: “Non so dove potrebbe essere più al sicuro che in chiesa; là nessuno osa commettere un furto: lo mettiamo sotto l’altare e non lo tocchiamo prima di averne bisogno.” Il pentolino fu messo al sicuro ma il gatto non tardò ad avere voglia di strutto, e disse al topo: “Volevo dirti, topolino, che mia cugina mi ha pregato di farle da compare: ha partorito un piccolo, bianco con macchie brune, e devo tenerloa battesimo. Lasciami uscire oggi e sbriga da solo le faccende di casa.” - “Va bene,” rispose il topo, “va pure e se mangi qualcosa di buono pensa a me: un goccio di quel rosso vino puerperale lo berrei volentieri anch’io!” Ma non c’era niente di vero: il gatto non aveva cugine nè l’avevano richiesto come padrino. Andò dritto in chiesa, si avvicino quatto quatto al pentolino di strutto, si mise a lecccare e lecco via la pellicola di grasso. Poi se ne andò a zonzo per i tetti della città per tutto il resto della giornata: si guardò intorno, si mise steso al sole e continuava a leccarsi i baffi ogni qualvolta pensava al pentolino. Non ritornò a casa che alla sera. “Eccoti qua,” disse il topo, “hai di certo passato una giornata allegra. Che nome hanno messo al piccolo?” - “Pellepappata,” rispose il gatto tutto d’un fiato. “Che strano nome,” disse il topo, “è frequente nella vostra famiglia?” - “Che c’è di strano,” rispose il gatto, “non è certo peggio di Rubabriciole, il nome dei tuoi figliocci!”

Poco tempo dopo al gatto tornò la voglia di strutto. Così disse al topo: “Devi farmi un’altra volta il piacere di badare alla casa da solo; mi vogliono di nuovo come padrino e siccome il piccolo stavolta ha un cerchio bianco intorno al collo, non posso rifiutare.” Ancora una volta il topo acconsentì, e di nuovo il gatto corse di soppiatto fino alla chiesa e finì col divorare metà del contenuto del pentolino. “E’ proprio vero: nulla è più gustoso di quello che si mangia da soli” ed era tutto contento della sua giornata quando al tramonto rientrò a casa. Il topo gli chiese della giornata appena trascorsa e poi: “Questo piccolo qui come l’avete chiamato?” - “Mezzopappato,” si lasciò scappare il gatto. “Mezzopappato! che razza di nome,” esclamò il topo, “sono sicuro che non esiste nemmeno sul calendario!”

Ben presto al gatto tornò l’acquolina in bocca e, poichè non c’è due senza tre, disse al topo: “Devo fare di nuovo il padrino. Questa volta il piccolo è tutto nero e ha solo le zampe bianche: in tutto il resto del corpo non ha un solo pelo bianco. Questo capita solo una volta ogni due anni: mi lasci andare?” - “Pellepappata e Mezzopappato,” rimuginò il topo a voce alta, “sono nomi che mi impensieriscono!” - “Tu te ne stai col tuo giubbone grigio scuro e la tua lunga coda tappato in casa, e va a finire che ti monti la testa! Succede così quando non si esce mai!” disse il gatto risentito e uscì. Quel golosone del gatto arrivò in chiesa e ovviamente divorò utto il pentolone di strutto: “Solo quando si è finito tutto si sta in pace!” disse a se stesso e tornò a casa solo a notte fonda e ben pasciuto. Il topo, che nel frattempo aveva sbrigato tutte le faccende e rimesso in ordine la casa, anche questa volta gli chiese che nome avessero dato al terzo piccino. “Beh, non ti piacerà di certo,” disse il gatto, “si chiama Tuttopappato!” - “Tuttopappato, certo che è proprio un nome bizzarro, io non l’ho mai visto scritto. Che vorra mai dire?” ma poichè era stanco scosse il capo, si acciambellò e si addormentò.

Da allora più nessuno chiese al gatto di fare da padrino. Giunto l’inverno, quando ormai fuori non si trovavapiù nulla, il topo si ricordo della loro provvista di strutto e disse: “Vieni gatto, andiamo dove abbiamo messo in serbo il nostro pentolino di grasso, ce la godremo.” - “Certo,” rispose il gatto aggiungendo tra sè e sè “te la godrai come a mangiar aria fritta!” Si missero in cammino e quando arrivarono la pentola era ancora al suo posto, ma completamente vuota. “Ah,” esclamò il topo, “ora capisco quel che è successo, ora mi è tutto chiaro. Bell’amico che sei! Hai divorato tutto quando hai fatto da compare: prima pellepappata, poi mezzopappato poi...” -



“Vuoi tacere,” disse il gatto, “ancora una parola e ti mangio!”

“Tuttopappato,” finì di dire in quell’istante il topo. Così il gatto con un balzo l’afferrò e ne fece un sol boccone.



Vedi, così va il mondo.

FINE ( Fiaba dei fratelli Grimm)