giovedì 9 agosto 2012

Asilo in rima...


 C’era una volta lontano nel bosco un asilino quasi nascosto.
Ci vivon sette nanetti e due fate e si fanno cose davvero incantate.
C’è un giardino grande grande dove si mangiano le ghiande, ma anche noci, mandorle e nocciole dopo i salti e le capriole.
C’è l’altalena per provare a volare e lo scivolo per divertirsi e scivolare.
Ogni tanto propone una fata di fare una bella passeggiata. 

Così partono insieme i nanetti pronti a fare mille passetti

Lungo il percorso si osserva ammirati tutti i
fiori che nascon sui prati. Ma anche farfalle,
libellule e formiche che diventan le nostre
amiche.












E quando fuori piove e fa freddo
bisogna mettersi in testa il berretto.
Oppure in casa ci va di restare e
con i gessetti possiamo disegnare.
E il mercoledì arriva il mugnaio
che ci porta tanta farina di
grano: lesti lesti infiliamo i
grembiulini per impastare buoni
panini







Ma chi sono questi nanetti tanto carini e un po’ furbetti?

C’è Filippo il principino che vuole sempre tenere il golfino. All’asilo ha
trovato un’amica speciale e sempre con lei lui vuole giocare.
Laura alla sua sciarpa è tanto
affezionata e non l’hai mai a
casa dimenticata. Le piacciono
tanto i fiori belli, gli
asciugamani rosa e anche i
cappelli.

Poi c’è Azzurra chiacchierona…
non le manca mai la parola ed è
una gran simpaticona. Con i
bimbi si lascia anche andare e
tante canzoni riesce a intonare.

E Ivon che tesor…impara a
dire tante parol. Mangia sempre
con passion e di pasta ne vuole
ancor!

Chiara è timida e riservata ma
non ha perso tempo da quando è
arrivata. I posticini più nascosti
lei ha scovato e un bel fratellino
nel frattempo è arrivato.

Marta vuol tante chioccioline
collezionare e sempre un peluche
con sé ha da portare. La nonna
spesso all’asilo la porta e lei è
contenta se ci mangiamo una
torta.

E poi abbiamo un bimbo
gagliardo che di nome fa
Gherardo. Di trattori è
appassionato ma che bel
bimbo beato! Vuole poi le
coccole della mamma per
poter fare la nanna
Un anno insieme abbiamo passato in questo posto
davvero incantato. A tutti i nanetti mandiamo
un bacino che si posi dritto sul cuoricino!


Questo è il ricordo che ho scritto  per i genitori del nostro asilo. Sono talmente soddisfatta della mia creazione che volevo condividerla anche qui.
Buon Agosto!

venerdì 27 luglio 2012

Bunny- Cuscinone Allattamento


Era da pasqua che aspettava di uscire dalla sua tana... e finalmente con un po' di ritardo ce l'ha fatta!!!!
Lo trovate in vendita su ebay e presto su misshobby

martedì 24 luglio 2012

Caprini

Erano tre anni che desideravo farlo, ma poi per un motivo o per un altro non è mai capitata l'occasione...fino alla scorsa settimana.
Mi sono svegliata quasi all'alba per essere pronta e attiva in "caciaia" quando comincia il lavoro. Ed è stata un'esperienza unica.
Ho degli amici che hanno un'azienda che produce formaggi caprini e da tempo avevo espresso il desiderio di assistere alla produzione del formaggio; loro per tutta risposta dissero che non permettevano di assistere ma se volevo avrei potuto partecipare attivamente al lavoro.
Meglio di così...potevo fare il formaggio!!!
E l'ho fatto.
Mi si sono aperte le porte di un mondo a me sconosciuto e mi è piaciuto tantissimo.
Vedere arrivare il latte caldo appena munto, metterlo in un grande pentolone e cominciare a cagliarlo. E poi lavorarlo, stando attenti a metterlo nelle forme nel modo giusto per far uscire tutto il siero.  E ancora, salate le tome lattiche e rigirare quelle in via di stagionatura.


E ricominciare da capo.
Affondare le mani e le braccia nel pentolone del formaggio caldo per romperlo in mille pezzettini è stato un momento quasi estatico. Una sensazione morbida e avvolgente che mi ha ricordato un po' l'utero materno: questa massa così imponente ma al contempo così fragile e delicata.
  

La giornata si è conclusa con la ricotta, il formaggio più leggero, più vellutato.
L'ho fatto tutto da sola e ne sono stata fiera.
Da oggi in poi mangerò formaggi con molta più soddisfazione

mercoledì 11 luglio 2012

La competenza dei genitori

Da novembre scorso ho intrapreso un percorso di pedagogia steineriana, specifico al primo settennio. Ho sempre lavorato nella scuola steiner della zona, fin da quando Vera era piccina e la frequentava. Prima ero la mamma di cucina, poi tenevo i bambini il pomeriggio per chi aveva esigenze di stare più tempo a scuola e poi ho sostituito le varie maestre dell'asilo che per un motivo o per un altro mancavano.
Poi quest'anno ho lasciato la scuola waldorf per una collaborazione in un asilo nido familiare, non dichiaratamente steiner ma molto molto ispirato.
Tutto questo l'ho sempre fatto e lo faccio  con grande amore e passione. I bambini mi sono sempre piaciuti, ho sempre sentito che stare con loro mi veniva spontaneo ed era fonte di grande gioia.
Quest'anno ho deciso che era giunto il momento di approfondire anche la parte teorica e così ho cominciato questo corso.
Devo essere sincera, il corso l'ho cominciato con molti dubbi e perplessità, mi piace tanto la pedagogia steineriana, ma all'interno della scuola ho anche sempre notato tante cose che non mi piacevano o alle quali io non mi volevo uniformare...
Poi mi son detta che se dopo le prime lezioni avessi visto che non era una storia per me potevo sempre venire via... E invece più che andavo avanti con gli incontri più che mi innamoravo di tutte le materie proposte.
Pian piano ho capito che le omologazioni "da manuale" avvengono solo se tu vuoi diventare un bacchettone da manuale, se ti lasci travolgere dai dogmi, permetti ai dogmi di dettare legge e annulli te stesso e il tuo pensiero critico e costruttivo.
Ma se rimani comunque te stesso, questo percorso non può far altro che arricchirti, arricchirti come persona... perchè alla fine è un percorso che fai esclusivamente per te, per renderti una persona un pochino più luminosa in modo che tu possa avvicinarti un po di più alla luminosità dei bambini.
In questo percorso, durante l'ultimo incontro c'è stata una docente U.W. molto brava di pedagogia curativa che ha detto un paio di cose che mi piacerebbe condividere su queste pagine, con tutti quelli che vorranno leggerle...
Si parlava di bambini che magari passano un momento un po' particolare ( di aggressività, o di tristezza o di qualunque altra cosa) i cui i genitori sentono di aver bisogno di un aiuto esterno per aiutarli. La docente che lavora in Germania in un centro di pedagogia curativa ha detto una cosa che mi è parsa veramente molto molto bella.
Loro, nel loro centro, partono dalla convinzione che i genitori sono coloro i quali conoscono meglio il bambino e sono in potenza chi può aiutarlo maggiormente, in quanto l'anima del bambino ha scelto proprio come accompagnatori in questa esistenza e se ha fatto questa determinata scelta è proprio perchè loro possono maggiormente aiutarlo.
Quando ho sentito queste parole, e tutte le volte che lo racconto, sale dentro di me un brivido... è una cosa che mi tocca profondamente.
Molto spesso si pensa o si è pensato che i genitori non siano capaci, non siano competenti nei riguardi dei propri figli. Molto spesso si accusano i genitori di non conoscere i proprio figli e di non sapere come prenderli ( e molto spesso i genitori si "accomodano" e si giustificano dietro queste scuse). Invece i genitori sono colori i quali possono maggiormente aiutare i proprio figli proprio perchè scelti da quest'ultimi.
La trovo una dichiarazione bellissima e una verità sconfinata. Finalmente si restituisce un po' di competenza ai genitori e si fanno entrata come parte attiva nell'educazione e nella cura dei loro cuccioli.
Tant'è che U. diceva che il suo lavoro stava tutto nel portare un'altra visione del bambino ai genitori, in modo che loro potessero avere un'illuminazione su come e cosa fare con lui/lei.
Ci ha lasciato anche un esercizio da fare per i bambini: trovare uno spazio e un momento di calma, chiudere gli occhi e respirare profondamente, lasciare da parte pensieri e preoccupazioni creando uno spazio di calma e tranquillità. In questo spazio di calma far entrare l'immagine del bambino o la sensazione del bambino e tenerla lì il più a lungo possibile, senza cercare soluzioni o intuizioni, semplicemente tenere la sensazione lì.
Semplice, quasi banale, ma di grande effetto... provare per credere!

Nella foto, la bambola creata al corso... una bella cucciolotta morbidosa!

giovedì 5 luglio 2012

[Fiori di Bach] Scoraggiamento

La quarta categoria emozionale dei fiori di Bach è quella dello Scoraggiamento e i fiori che portano riequilibrio a questo tipo di emozioni sono sette: Larch, Pine, Elm, Sweet Chestnut, Star of Bethlehem, Willow, Oak.

Lo Scoraggiamento è un'attitudine a non aver fiducia in sé stessi. Qui in questa categoria siamo al clou dei Fiori di Bach. La vita di tutti si gioca sul potere personale e sull'autostima. E il potere personale, che corrisponde all'energia dello stomaco o 3 chakra che si voglia chiamare, è stato quasi per tutti nella vita duramente colpito. Dal 3° chakra ci relazioniamo con gli altri e se non ci sentiamo all'altezza e ci ritiriamo per orgoglio, la nostra energia può diminuire, oppure può diminuire l'energia dello stomaco anche quando ci sentiamo in colpa per un qualcosa che ci è stato vietato a cominciare dall'infanzia, e non osiamo andare oltre quel "divieto" (avendo fatto il pieno di morale).
E' da bambini che la nostra autostima si educa. E i bambini non possono sbagliare perchè non hanno una mente costruita come quella degli adulti; quando parlano ripetono quello che sentono dai genitori o dall'ambiente in cui vivono, quindi quando vengono redarguiti senza dar loro una spiegazione precisa, o quando vengono fatti stare zitti senza un motivo, ad es: perchè il genitore abusa del proprio ruolo perchè non sa dare le risposte giuste, il bambino si scoraggia perchè non si sente compreso e il suo potere personale si incrina e se non gli si pone rimedio si attirerà nella vita situazioni ripetitive a scapito della propria autostima appunto, che poi dovrà recuperare quando sarà adulto a sua volta.
Così ci saranno emozioni in eccesso relative al non sentirsi all'altezza nelle situazioni, al sentirsi in colpa, al non sapere delegare e farsi carico di troppa responsabilità, ad essere angosciati per non saper uscire dalle situazioni, a non sapere superare i traumi del passato, al sentirsi vittime degli altri in ogni situazione di vita, al farsi carico di eccessivi pesi fino a crollare.

In questo modo si generano emozioni in disequilibrio del tipo:


sentirsi falliti ed inutili (Larch)

vivere l'errore come una colpa (Pine)

identificarsi nel ruolo e perdere contatto con sé stesso (Elm)

sentirsi angosciati detto anche "sono alla frutta" (Sweet Chestnut)

scoraggiamento per un trauma irrisolto (Star of Bethlehem)

 sentirsi vittima di un destino ingiusto (Willow)

perdere di vista il naturale bisogno di riposo (Oak)


Per maggiori informazioni o consulenze private contatta magopala@gmail.com


A presto!
Soma

venerdì 22 giugno 2012

Rallentare

Avete mai provato a rallentare?
Ormai la velocità è una caratteristica principale della nostra vita quotidiana. Andiamo sempre di corsa e vorremmo avere più tempo a nostra disposizione durante il giorno per poter fare tutte le cose che dobbiamo o vogliamo fare.
Anch'io ultimamente sto girando come una trottola. Duemila impegni: vai di qua, corri di la e mai un momento per fermarsi e stare. Semplicemente stare. Mai un momento per non fare.
Avete mai provato a non fare niente? Avete mai provato a "perdere tempo": fare una passeggiata senza meta, giusto per il gusto di farla; fermarsi a vedere un tramonto, in questo momento dell'anno tra l'altro sono bellissimi; ammirare le sfumature colorate di un fiore o mangiare un piatto di pasta masticando lentamente per gustarlo tutto, assaporandolo fino in fondo.
E i bambini ci sono maestri in questo. Da loro possiamo imparare tantissimo.
Loro sono totalmente nel presente, vivono quello che c'è nel momento senza preoccuparsi di quello che sarà domani o di quello che è stato ieri. Un bambino che ammira un fiore, lo fa con tutto il suo essere. Lo guarda con gli occhi, con le mani... diventa tutt'uno con esso. E possono passare intere mezz'ore prima che l'esperienza si esaurisca e si passi a qualcos'altro.
Un bambino non ha orari, non ha impegni.
E questo è il mio proposito per i prossimi tempi.... rallentare. Respirare. Godere della vita e delle sue sfumature.
Buona estate!

venerdì 15 giugno 2012

Il regalo per le maestre

Erano giorni che volevo scrivere questo post...
Purtroppo nelle ultime settimane ho avuto tante di quelle cose da fare che facevo fatica anche a trovare il tempo per accendere il computer e controllare la casella di posta.
Ma di questo volevo parlare, perchè mi stava particolarmente a cuore, perchè io mi sono presa l'incarico di farlo e perchè non mi sarei mai aspettata reazioni del genere...
Da quest'anno non siamo più alla scuola waldorf, ma per varie ragioni siamo entrati nel fantastico mondo della scuola statale. Si proprio quella scuola con il progetto "senza zaino" che un paio di anni fa avevo definito nemmeno troppo bene...
Beh, diciamo che in parte mi sono ricreduta. E' stato un anno molto positivo, abbiamo avuto la stragrande fortuna di trovare due brave maestre ben affiatate tra di loro che hanno saputo trasmettere ai bambini anche un po' di umanità e non solo nozioni scolastiche.
A fronte di tutto questo, ho proposto agli altri genitori della classe di concludere l'anno con un piccolo regalo per ringraziarle del lavoro fatto con i nostri figli.
Hanno passato quasi più tempo loro con Vera che io, mi sembrava più che doveroso dire "Grazie".
Doveva essere un simbolo, non un regalo, un gesto che significava :"Sai oggi pomeriggio ho pensato a te e a tutti quei giorni che hai passato con mia figlia. Mi sono fermata in questo bel vivaio e ti ho comprato una piantina per dirti: Grazie."
I genitori degli altri bimbi sono stati tutti d'accordo sul partecipare al regalo. Poi qualcuno ha lanciato la proposta di coinvolgere anche l'altra classe I, dato che le maestre sono le stesse.
E a quel punto è arrivato lo stupore e la non comprensione. Gli altri genitori non solo non erano d'accordo ( non tutti ma buona parte), ma c'è anche chi ha perentoriamente detto che se avessero partecipato anche solo alcuni della loro classe, loro volevano essere esclusi categoricamente da questa iniziativa perchè non la trovavano giusta, nè corretta.
Allora, io lo ammetto, ci sono rimasta proprio basita..
Com'era possibile una reazione del genere a un'idea che trovavo gentile e "umana".
Oggi giorno che hanno snaturato la scuola fino a renderla una sorta di azienda, dove un insegnate a inizio anno si deve prefiggere degli obiettivi indipendentemente dalla classe che avrà e guai se non li raggiunge!!
Una scuola dove si è perso completamente il senso di continuità delle maestre... elemento peraltro di fondamentale importanza per i bambini. A questa età ci vuole una- due figure di riferimento con le quali possano fare un cammino di crescita insieme che non si esaurisca solo in un anno. e per crescita intendo non solo quella intellettuale, ma anche quella sociale, umana.
In una scuola del genere che male c'è a riportare un po' di umanità e senso di gentilezza, facendo un regalino a fine anno alle maestre?

sabato 26 maggio 2012

Tutorial- Uccellini di primavera in lana cardata

E dopo tanto chiacchierare, torniamo a creare!
Ricordate gli uccellini della giostrina fatta per un bambino appena nato?
Beh, dieci giorni fa è nato il fratellino di una bimba del mio asilo e insieme agli altri genitori gli abbiamo fatto diversi regali: una bella pianta per mamma e papà, simbolo di una vita che fiorisce; una bambola per la bimba grande, così che anche lei abbia il suo bebè da accudire; e per il piccino una giostrina-mobile da attaccare sopra la cullina.
Così mentre la facevo ho scattato un po' di foto per un bel tutorial!

Fare un uccellino è veramente facile, si fa in 5 minuti.


L'occorrente è minimo: lana cardata di due o tre colori più una piccola falda di quella grezza per la testolina, filo per cucire e ago.


Formare una pallina con la lana grezza.


Porre la pallina al centro di una delle falde colorate ( la più grande che avete scelto)


Chiudere la falda sulla pallina e chiudere con un filo, possibilmente dello stesso colore della lana, alla base della testina.


Poi aprite i due lembi della falda


E mettete gli altri pezzi di lana colorata all'interno del corpo dell'uccellino, ma per il verso opposto. In questo modo, gli abbiamo fatto le ali. A me piace metterne due di colori diversi, ma potete benissimo metterne solo uno. 
Poi più o meno ad un dito dalle ali chiudete di nuovo il corpo con un filo, nello stesso modo fatto per il collo.


Infine con un piccolo pezzo di lana, cucire il becco dell'uccellino. 


E poi ne potete fare quanti volete!

Buon lavoro e buon weekend!!!

martedì 22 maggio 2012

8 anni!



Sto per dire una banalità... ma quanto passa in fretta il tempo!!! Sembra ieri che ti stringevo... un fagottino tra le braccia...e adesso hai già otto anni! Otto anni sono tanti e sono pochi. Sei grande, ma sei ancora la mia piccola bimba. 
E io sono felice di essere la tua mamma!!!
E oggi pomeriggio si festeggia!!!
Tanti tanti auguri amore mio.

domenica 20 maggio 2012

[Fiori di Bach] Non Presenza

La terza categoria emozionale dei fiori di Bach è quella della Non Presenza e i fiori che portano riequilibrio a questo tipo di emozioni sono otto: Clematis, Honeysuckle, Wild Rose, Olive, White Chestnut, Mustard, Chestnut Bud, Crab Apple.

La Non Presenza è un'attitudine a non vivere nel momento presente, a fuggire dalla realtà, ad ancorarsi al passato, non avere interesse per il presente a causa di aspettative deluse soprattutto sul piano affettivo, non riuscire ad essere presenti per l'eccessiva stanchezza fisica e dover solo andare a dormire per ricaricarsi, essere troppo assorbito dai propri pensieri, rimpiangere qualcosa che sembra mancare, non volere crescere (sindrome di Peter Pan) ripetendo sempre gli stessi errori e rifuggendo le responsabilità della vita oppure avere poca facilità ad incarnarsi nella materia.

La Non Presenza è la causa della distrazione, menti che sono troppo impegnate a pensare o a immaginare di essere altrove, tranne che a vivere il momento. Tipi trasognati, assenti dalla realtà, disallineati fra pensiero e azione, mancano di interazione con il proprio corpo, che spesso cerca di inviare messaggi di presenza, battendo negli spigoli per riportare al qui e ora il proprio "inquilino". Disequilibri emozionali molto tipici dell'adolescenza e della terza età, quando ancora non c'è una presa di coscienza di chi siamo, o di coloro che vivono di rimpianti.....

In questo modo si generano emozioni in disequilibrio del tipo:

vivere nel sogno (clematis)



 vivere nel rimpianto dei tempi passati (honeysuckle)


demotivazione, mancanza di stimoli e di energia (wild rose)


non saper misurare le proprie forze ed esaurirsi (olive)




rimuginare continuamente sui propri pensieri (white chestnut)


senso di orfanezza (mustard)



ripetere gli stessi errori (chestnut bud)


sentirsi sporchi, non adeguati (crab apple)





Alla prossima puntata!
per maggiori informazioni o consulenze contatta magopala@gmail.com



domenica 13 maggio 2012

Fiori di Salvia

Sono nata e cresciuta in città fino ai vent'anni. Fino ad allora la natura era qualcosa di presente ma assai distante dalla dimensione di cui io facevo parte. 
Poi negli ultimi 10 anni la vita è cambiata diverse volte e il contatto con la natura si è fatto più vicino.
Adesso abito in campagna ormai da quasi 4 anni e ogni giorno scopro qualcosa di nuovo, mi riapproprio di antiche conoscenze contadine o semplicemente mi rendo conto di quanto è piena di potere vitale la terra. Può essere un commento banale e scontato, è logico che la terra sia piena di vita, tutti lo sanno. Ma quello di cui parlo io è l'esperienza diretta, la vera esperienza quella sulla propria pelle.
Avete mai provato a lavorare la terra in un momento di stanchezza o di rabbia o di tormento o di qualsiasi cosa ci possa essere? E' totale rigenero.

Qualche giorno fa mi è capitato di essere sola a casa con mille cose casalinghe da fare: pulire, riassettare, stirare etc. 
Il mio stato d'animo non era dei più felici e tutte le prospettive di lavoro di certo non l'aiutavano ad ritrovare il perduto sorriso. 
In più il piccolo fazzoletto d'orto dietro casa languiva da giorni perchè le erbacce nell'ultimo mese di pioggia avevano sotterrato tutto quello che amici e conoscenti passando a trovarmi avevano piantato con tanto amore e dedizione.
Insomma non avevo voglia di fare nulla ed ero pure sul semi-depresso andante; non so bene cosa mi ha spinto all'orto, ma credo di aver fatto un pensiero che prima di tirarmi fuori da quello stato catatonico in cui ero finita, dovevo in tutti i modi risollevare anche le sorti del mio piccolo spazio vegetale.
E così, un po' per scappare dalle incombenze di casa un po' per spirito di pulizia meditativa mi sono ritrovata e strappare erbacce.

Ed è stato magico! Una vera e propria rinascita. Via via che permettevo alle mie insalatine di respirare di nuovo, anche il mio umore migliorava e il mio essere si rigenerava. Alla fine ero sudata con le mani tutte sporche di erba e terra, le unghie completamente nere e i capelli arruffati, ma avrei potuto passarci ancora molte ore. Ho sentito un contatto con la terra; è stato come se nel mentre che io toglievo erbacce Lei prendeva la mia "onda bassa" donandomi nuova vitalità.
Ho amato profondamente la terra in quel momento, Madre Terra.

Ho pensato a tutti i nonni contadini che si mantengono longevi e attivi proprio grazie alla loro devozione e lavoro alla Terra. Pensavo anche a quanto meravigliose sono le creazioni della natura: noi ci ispiriamo a lei e cerchiamo in qualche modo di imitarla o eguagliarla, ma non credo potremmo mai raggiungere la bellezza di uno zucchino o la simpatia di un'insalata o la morbida timidezza di una fragola...

Alla fine il mio orto era di nuovo visibile a occhio nudo, l'ho osservato e mi sono resa conto che era un po' come me: bello incasinato, piante sparse qua e là senza un ordine preciso, ma finalmente pulito!


E a conclusione del lavoro svolto ho portato un bellissimo mazzo di fiori di salvia nel nostro angolino delle stagioni.

sabato 5 maggio 2012

[Fiori di Bach] Incertezza

 La seconda categoria emozionale dei fiori di Bach è quella dell'incertezza e i fiori che portano riequilibrio a questo tipo di emozioni sono sei: Cerato, Scleranthus, Gentian, Hornbeam, Gorse, Wild Oat.

L'incertezza è un'attitudine ad essere eccessivamente instabili nel momento di prendere una decisione, quando ancora si tende a non credere alla propria intuizione, quando ancora non si è maturato un centro interiore, quando si diffida di tutto, quando si è incerti sulla riuscita, quando non si crede di riuscire a guarire, quando si è incerti sul portare a termine ciò che abbiamo intrapreso. E allora queste emozioni in eccesso si ripercuotono sul fisico, che diventa come i nostri pensieri....esitante, oltremodo fragile, come un piccolo arbusto, scosso dal vento, per non aver ancora affondato le proprie radici nella terra. Spesso da bambini, coloro che manifestano queste emozioni in eccesso, sono stati oltremodo rimproverati dagli adulti, anche quando era giusto quello che dicevano e facevano, ed hanno maturato un'incertezza nel comportamento, un'insicurezza in sé stessi. Mancano di equilibrio interiore.

In questo modo si generano emozioni in disequilibrio del tipo:

indecisione fra molte cose (Cerato)

indecisione fra due cose (Scleranthus)

mancanza di fede (Gentian)


stanchezza mentale (Hornbeam)


senso di incurabilità (Gorse)


insoddisfazione e noia (Wild Oat)



giovedì 3 maggio 2012

Il menù della festa


Mi sono accorta che nell’ultimo mese ho scritto più post che da quando ho aperto questo blog…
Non solo, ma c’è una trasformazione in atto, non più solo creazioni ma anche visioni, nel senso che prima preferivo guardare ma non commentare, adesso invece ho voglia di guardare e raccontare dal mio punto di vista quello che c’è. Fino a un po’ di tempo fa credevo che ormai le persone su un certo tipo di cammino( alimentazione naturale, giocattoli naturali, stile di vita naturale- no televisione, no videogames, etc- e una certa propensione ad una crescita spirituale) fossero in costante crescita se non una consistente fetta di popolazione.

Adesso invece mi sono accorta che siamo ancora pochi, molto pochi. Forse è stato dovuto al cambio scuola di Vera, ma sono entrata in un mondo che mi ha lasciato un po’ esterrefatta e ho deciso di dire la mia. Continuando a creare, voglio anche parlare… per chi avrà la voglia di leggere…

Oggi parliamo di alimentazione. L’alimentazione delle feste di compleanno.

 Sono reduce da un paio di feste di compleanno a dir poco devastanti. Tralascerò il mio pensiero sulla location scelta per questi compleanni - i gonfiabili – perché meriterebbe un post tutto dedicato, ma mi dedicherò principalmente sul “menù” di queste feste.
L’ultima festa a cui ho accompagnato Vera aveva un buffet composto da: panini ripieni di affettati, pizza, patatine, schiacciata, dolcetti di colori improbabili, torte che emanavano grassi solo a guardarle e chi ne ha più ne metta, il tutto innaffiato da coca cola, fanta e altre bevande sui generis. A conclusione della festa la torta per il soffio delle candeline era una roba matrimoniale a 3 piani con delle decorazioni fluorescenti.

Ora, io mi domando, ma non c’è un’alternativa????? Non si riesce a fare una festa dove ci siano delle cose più o meno sane da mangiare, che non costringano a bere 3 litri di acqua dopo ( per tutto il sale ingerito) e portino i figli ad essere schizzati ( per tutto lo zucchero bianco assunto). Bisogna veramente che le feste siano piene di schifezze???? Esiste il modo di festeggiare mangiano cibi buoni ma sani e non super deleteri per l’organismo e divertirsi ugualmente?

Beh, il mio proposito per quest’anno è questo: riuscire a creare una festa di compleanno carina, con un buffet sano e buono e portando anche dei giochi semplici e divertenti dove i bambini possano giocare senza l’ausilio di strutture di plastica alquanto bizzarre e – a parer mio – per niente reali.

Ci riuscirò??? Non lo so, non voglio sbilanciarmi in imprese titaniche, però di sicuro ci voglio provare! Ovviamente commenti e suggerimenti sono ben accetti.
A prestissimo!
Soma

venerdì 27 aprile 2012

Diritto al gioco



Osservate i vostri figli quando giocano, quando giocano veramente.
Il divano diventa la nave dei pirati a caccia di tesori nascosti o un treno che viaggia veloce verso mete lontane. Oppure sotto a un tavolo si può creare una casina assai confortevole e la cucina improvvisamente è la piazza del mercato.

I bambini hanno diritto al gioco, al gioco vero.

E giocare non significa accendere uno strumento elettronico e farsi imbambolare per ore da luci e suoni. nè vuol dire avere a disposizione tutto: bamboline, macchinine e mille altri ninnoli per poi mezza volta e basta.
Giocare vuol dire inventare tutto dal niente: avere una stoffa colorata, mettersela in testa e diventare una bellissima principessa, oppure farla scendere sulle spalle ed essere un prode cavaliere.
I giochi migliori sono quelli dove è la fantasia che fa da padrona e l'arte di immedesimazione dei bambini ci va a braccetto: un pezzo di legno ora è una lussuosissima ferrari da far correre da tutte le parti e tra un momento diventa un delizioso panino appena acquistato al bar.
E in questi i bambini sono maestri e hanno il diritto di vivere questo tipo di gioco. Noi genitori dobbiamo semplicemente permetterglielo tutelando questo spazio sacro.

Oggi pomeriggio sono stata colpita dal fuoco sacro delle pulizie primaverili: volevo pulire e riordinare tutta la casa, sentivo che dovevo farlo, ma pretendevo anche che Vera facesse altrettanto con le sue cose.
Non mi ero accorta che lei invece stava Giocando. Si era messa il vestito da Rapunzel cucito l'anno scorso, aveva legato insieme tutte le stoffe bianche che aveva trovato in camera sua e si era fatta una lunghissima chioma proprio come la sua eroina. Svolazzava poi per la casa scalza canticchiando e vivendo in questo spazio di gioco appena creato.

Io nel frattempo presa com'ero dalle mie pulizie, appena l'ho vista, senza quasi guardarla, le ho detto:" Vera per piacere, visto che io sto pulendo, puoi mettere a posto anche tu la tua scrivania?"
La sua risposta è stata: " Mamma, ora no, sto giocando!"
Non ho osato replicare.
Aveva ragione, stava giocando e non c'era niente di più importante in quel momento. La scrivania poteva benissimo aspettare.

domenica 22 aprile 2012

[Fiori di Bach] Ipersensibilità


Cominciamo ad addentrarci nel percorso di conoscenza dei Fiori di Bach


La prima categoria emozionale dei fiori di Bach è quella dell'ipersensibilità e i fiori che portano riequilibrio a questo tipo di emozioni sono quattro: Agrimony, Centaury, Holly, Walnut

L'ipersensibilità è un'attitudine ad essere eccessivamente sensibili alle influenze esterne, quando ancora si è soggetti all'ambiente, quando ancora non si è istaurato un contatto con la propria parte interiore, anzi, tutto ciò che viene da dentro fa così paura, da evitarne il contatto. E allora si ricerca fuori ciò che non si riesce a contattare al proprio interno! Poca facilità ad integrare il polo oscuro delle cose, negazione di una parte della realtà fingendo che non esista.

In questo modo si generano determinate emozioni in disequilibrio:
Tormento (agrimony)
Bisogno di essere riconosciuto (centaury)
Contrarietà, chiusura di cuore (holly)
Esitazione a cambiare (walnut)


















A presto!